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giovedì 9 aprile 2020

Mascherina sapientemente altruistica




Nelle scienze matematiche sapiente, nella scienza del bene sapientissima: impegnative le parole dedicate a Maria Gaetana Agnesi, umile ancella di carità e prima direttrice del Pio Albergo Trivulzio, del quale le cronache di questi giorni parlano per una vicenda in cui le mascherine hanno avuto un ruolo non secondario.

In questi tempi di pandemia, in cui la sapienza è merce rara, le mascherine hanno assunto un’importanza simbolica che poco ha a che fare con la scienza e con il bene. Al popolo è gradito che le si imponga e si esalta se vengono regalate. Ai governanti è gradito fare ciò che il popolo reclama: dunque assisteremo a maldestri tentativi di approvvigionamento, a truffe, speculazioni, corruzione e scontento. Chi ne avrebbe davvero bisogno non ne ha e chi le ha spesso le usa male.

Chi, pur nutrendo dubbi sulla capacità della maggioranza delle persone di gestire le mascherine e quindi di trarne gli sperati benefìci, voglia impegnare utilmente la mente e le mani, si potrà dilettare nella realizzazione di umili mascherine riciclabili, confortevoli nell'uso, efficaci quanto lo può essere una produzione casalinga e utili soprattutto a impedire di diffondere nell’aria le proprie secrezioni. Si potrà esibire con orgoglio la mascherina autoprodotta, nella consapevolezza di non averne sottratte a chi ne ha davvero bisogno e di salvaguardare l'ambiente.

L’esperimento di mascherina qui descritto è stato realizzato con tessuto in cotone chiamato “pelle d’uovo”, leggero e a trama molto fitta, usato in passato per la biancheria femminile o per i lenzuolini e i camicini dei neonati. Se non riuscirete a trovarne, potrete sacrificare qualche capo del vostro corredo. Per il filtro interno occorrono delle “lavette” in tessuto-non-tessuto di microfibra, lavabili a 60 °C e ritagliabili senza creare pelucchi, oppure del tessuto chiamato “pile” ma molto leggero. Potrete anche sperimentare utilmente dei ritagli di camici monouso in tessuto-non-tessuto o panni per spolverare usa-e-getta, ma si tratta di materiali non conformi agli scopi perseguiti di minimo impatto ambientale.

La mascherina qui mostrata ha superato due modeste prove casalinghe, facilmente effettuabili da chiunque. Non si intende istigare nello spirito di alcuno il tarlo del dubbio, inducendo a effettuare simili procedure sulle mascherine acquistate a caro prezzo o ricevute in dono: ci si limiterà qui a consigliare di saggiare quelle da se stessi confezionate, affinché si possa accrescere la legittima stima verso il proprio accorto operato.

Prima di cimentarvi nelle prove, verificate che sia presente il requisito minimo per poter definire "filtrante" una qualsivoglia mascherina: essa deve appunto filtrare l'aria inspirata ed espirata, senza ostacolarne il passaggio. Inutile ricordare ai sagaci lettori che le prove di seguito descritte non hanno senso con le mascherine "chirurgiche" monouso che per definizione non sono filtranti. Indossando la vostra mascherina, dovrete avere la percezione di poter respirare attraverso i diversi strati che la compongono, senza avvertire che l'aria entri o esca dai bordi. Osservandovi allo specchio, dovrete vedere lievemente gonfiarsi e sgonfiarsi la mascherina seguendo gli atti respiratori.

Dopo questa verifica preliminare, andiamo a illustrare la prima prova. Indossate la mascherina da saggiare, collocatevi col viso il più vicino possibile a uno specchio e alitate: se la superficie dello specchio si appanna, vuol dire che le minuscole goccioline di umidità del vostro fiato passano attraverso la presunta protezione e saranno quindi in grado di veicolare gli ospiti sgradevoli e sconosciuti che non vorreste diffondere.

La seconda prova richiede l’uso di una bomboletta di deodorante spray e necessita la presenza di un collaboratore. Impugnate la mascherina con due mani, come se fosse sottoposta alla tensione applicata dal vostro viso durante l’uso, e tenetela davanti ai vostri occhi in modo da poterla ben osservare, di lato però e non di fronte. Collocatevi di fronte a una finestra aperta e chiedete alla persona che vi assiste di spruzzare il deodorante attraverso la mascherina, a poca distanza. Vedrete una nuvoletta di goccioline finissime, vero e proprio aerosol, simile a quello che riusciamo a produrre non certo durante la normale respirazione e neanche gridando, starnutendo o tossendo, per quanto in modo scomposto e fragoroso, ma solo durante procedure mediche quali intubazione tracheale o broncoscopia. Se la nube di goccioline attraversa indisturbata o quasi la mascherina, potrete dedurre che quest'ultima ha uno scarso effetto protettivo sia in entrata che in uscita. Questa seconda prova richiede il lavaggio successivo della mascherina e quindi non è applicabile a quelle destinate a essere gettate dopo l’uso, a meno di non disporre di una congrua riserva di pezzi.

Inutile dilungarsi coi lettori di queste righe su come debbano utilizzare le mascherine per non tramutarle in un pericoloso ricettacolo di entità dannose per la salute degli utilizzatori sprovveduti. E’ sufficiente precisare che quella qui di seguito illustrata può essere lavata come meglio si desidera e successivamente stirata in modo da eliminare qualunque dannosa contaminazione. Si eviterà di ricordare quanto dovrebbe essere ovvio: e cioè che potrà proteggere gli altri dagli effetti dei propri colpi di tosse o starnuti solo se indossata a coprire naso e bocca e non lasciata penzolare, appesa ai padiglioni auricolari, quale inutile amuleto, quasi che la sua utilità stia nell’apparenza e non nella sostanza.

Se per caso voleste aumentare le prestazioni di questa umile protezione potrete sovrapporre esternamente una mascherina "chirurgica" correttamente indossata e opportunamente smaltita alla fine del ragionevole periodo d'uso. Ciò è in contrasto con il rispetto dell'ambiente e sconsigliabile in generale, ma potrebbe essere utile a chi non avesse di meglio per affrontare una situazione di rischio.


Di seguito troverete il video con le istruzioni per realizzare la mascherina. Abbiate pazienza: qui si sa a malapena tenere in mano uno smartphone, si lavora in presa diretta e senza montaggio ma, soprattutto, non si sa cucire. Prendetelo come uno spunto per aiutarvi a trovare la vostra mascherina interiore. La cucitura finale ovviamente dev’essere fatta su entrambi i lati e gli elastici non sono di sessanta centimetri ma solo di trenta. La mascherina del video è stata realizzata tagliando due triangoli isosceli col lato di sette centimetri, laddove invece il video (al ventesimo secondo) parla di otto. Fate i vostri esperimenti per trovare la misura adeguata al vostro volto. I panni di microfibra utilizzati come filtro devono essere traspiranti: testateli prima di ritagliarli, appoggiandoli sulla bocca e respirando attraverso e, se non fanno passare l'aria, utilizzateli per le pulizie e provate con un altro articolo.



Ecco l'effetto finale della mascherina indossata. Il risvolto sotto il mento potrà essere meglio adattato al proprio volto modellandolo con qualche punto aggiunto a mano. Le misure sono adatte a un volto maschile e, se risultano eccessive, si possono ridurre le dimensioni del rettangolo iniziale, soprattutto quella maggiore (la larghezza della mascherina). Gli occhiali, da vista o di sicurezza, migliorano l'aderenza della parte superiore: dovrete appoggiarli sul naso mantenendoli all'esterno della mascherina, dopo averli eventualmente trattati con un prodotto antiappannante. Se non riuscirete a evitare l'appannamento, potrete provare a far scendere un po' gli occhiali sul naso, allontanandoli dal volto.

La foto della lapide di Maria Gaetana Agnesi è di Edoardo De Carli.
Per la progettazione di questa mascherina mi sono ispirata ad alcuni video, in particolare quelli di Céline  e di Madalena. Potrete guardarli con profitto, perché sono molto più brave di me a cucire e a fare video.
Sono state tenute in conto le osservazioni dell'AFNOR sui materiali utilizzati e su cosa NON fare, anche se il modello della mascherina non è uno di quelli proposti nel loro documento. Può esservi molto utile consultare  https://www.afnor.org/faq-masques-barrieres/#materiaux-essais-performance. Sicuramente anche in Italia, prima o poi, uscirà un documento simile. Prima o poi.

venerdì 26 ottobre 2012

TAV Torino-Lione: i calcoli di Monti corretti dalla mia nipotina


La mia nipotina (ma che razza di lingua è l'italiano che mi fa sembrare una nonna invece che una zia?) di nove anni mi ha chiesto di pubblicare questo suo scritto.


Caro presidente Monti

mi chiamo X, ho 9 anni e abito a Milano. Ti scrivo perché sono andata in treno a Parigi con la mia mamma. Il motivo non ti interesserà ma siamo andate a trovare una sua amica e a visitare un famoso parco divertimenti che non ti scrivo per non fargli pubblicità.

Durante il viaggio, la mia mamma leggeva un documentoi che aveva scaricato dal tuo sito riguardo alla nuova ferrovia Torino-Lione, che è un pezzo del viaggio Milano-Parigi che noi stavamo facendo.

In quel documento ti fai delle domande e ti dai delle risposte e a dire la verità non è firmato, ma abbiamo pensato che l'avessi scritto tu, visto che su ogni pagina c'è lo stemma della Repubblica Italiana con scritto “Presidenza del Consiglio dei Ministri – Palazzo Chigi”.

La mia mamma mentre leggeva mi ha detto che secondo te si potrà andare da Milano a Parigi in 4 ore invece che in 7, grazie a un tunnel che vuoi costruire sotto le montagne.

Alla mia mamma tutto quel tempo in meno sembrava un po' strano, visto che il tunnel sarebbe solo un pezzettino di quel lungo viaggio e quindi ha detto che potevamo metterci a fare qualche conto, giusto per passare un po' di tempo. A me piace la matematica e mi piace anche fare le cose insieme alla mia mamma e quindi abbiamo preso una penna e ci siamo messe al lavoro.

Abbiamo letto sul tuo sito che per ora vorresti fare solo il tunnel e lasciare il resto della ferrovia così com'è. Lo chiami progetto low-cost, ma secondo me 8,2 miliardi di euro non sono pochi e guarda che non devi fidarti dei preventivi, il mio nonno che ha fatto rifare il bagno dice che durante i lavori i muratori hanno sempre degli imprevisti che fanno aumentare il prezzo.

Tu scrivi che ora i treni impiegano 152 minuti da Torino a Chambéry, è il tempo che ci ha messo il nostro treno che è il più veloce della giornata, poi ce ne sono altri due che ci mettono di più. Però hai fatto i conti usando la tabella con gli orari di partenza, quindi devi sottrarre tre minuti perché conta l'orario di arrivo a Chambéry e non i 3 minuti che il treno resta fermo per far salire e scendere le persone prima di ripartire. I minuti veri sono 149ii, in teoria, se i poliziotti non fanno aspettare troppo alla frontiera mentre controllano i documenti come è successo a noi che siamo stati fermi a Modane per 25 minuti.

Sul tuo sito tu hai scritto che col nuovo tunnel ci vorranno solo 73 minuti per andare da Torino a Chambéry. Scusa se te lo dico, non voglio mancare di rispetto ai tuoi capelli bianchi e poi sei un professore, ma non hai spiegato come hai fatto a calcolare quanto ci si metterà. Ti dico che metodo abbiamo usato io e la mamma per fare i calcoli, così puoi provare a rifarli anche tu e puoi dirci dove abbiamo sbagliato.

Il nostro treno, un TGV francese, ha impiegato un'ora e 36 minuti per andare da Milano Porta Garibaldi a Torino Porta Susa, fermandosi a Novara e Vercelli. Tra Milano e Torino non può viaggiare sulla linea ad alta velocità, perché il padrone delle nostre ferrovie fa viaggiare i TGV framcesi sulla ferrovia normale, cioè quella lenta, non so perché. Se il nostro treno ha impiegato 1,6 ore per fare circa 150 chilometri, vuol dire che andava a quasi 94 chilometri all'ora, puoi controllare anche tu con la calcolatrice del cellulare.

Facciamo finta che col nuovo tunnel i treni tra Torino e Chambéry riescano ad andare a 94 chilometri all'ora in media, cioè alla stessa velocità dei TGV francesi sulla linea normale tra Torino e Milano, che più pianura di così non si può. In questo modo facciamo le cose molto facili, ha detto la mia mamma, ma forse riusciamo a bilanciare il fatto che la linea della Val di Susa resterà quella di ora, quindi certo si andrà meno forte che tra Milano e Torino, ma che nel tunnel invece si potrà andare più veloci, anche se non per molto perché il treno farà una fermata all'entrata del tunnel e un'altra all'uscita.

Tra Torino e Chambéry ci saranno solo due fermate, a Susa e a Saint-Jean-de-Maurienne, proprio come il nostro treno che da Milano a Torino si è fermato a Novara e Vercelli, e meno male perché in questo modo il calcolo della velocità media tiene conto anche del tempo che si perde per le fermate.

Tra Torino e Chambéry ci sono 210 chilometri circa di ferrovia, col tunnel che va più dritto e che salterà i paesi di montagna dove ora scendono gli sciatori in inverno e i villeggianti in estateiii ci saranno circa 180 chilometri che diviso 94 chilometri all'ora fa circa 1,9 ore, cioè 114 minuti, cioè rispetto ai 149 minuti che ci si mettono ora ci sarebbe un risparmio di tempo di 35 minuti e pensa che il calcolo l'ho fatto quasi tutto da sola!

Abbiamo riguardato il tuo documento dove dicevi che col tunnel ci vorranno solo 73 minuti per andare da Torino a Chambéry, quindi secondo te il risparmio di tempo sarebbe di 76 minuti!

La mia mamma pensava che avessi sbagliato io, ma poi ha trovato su Internet che un gruppo di tecnici ha fatto lo stesso calcolo con molta più precisione e sapendo tante più cose di me sul funzionamento dei treni e delle ferrovie. Secondo loro il risparmio di tempo tra Torino e Chambéry col tunnel sarebbe di 39 minutiiv.

Se i tecnici hanno fatto i conti giusti, io ho sbagliato di 4 minuti in meno a calcolare il risparmio di tempo, caro Presidente Monti, ma tu hai sbagliato di 37 minuti in più e lo hai quasi raddoppiato! Ricontrolla i calcoli, se hai sbagliato davvero e se continui a lasciare scritta sul tuo sito una cosa sbagliata secondo me non fai una bella figura!

La mia mamma ha guardato gli orari dei Frecciarossa da Milano a Torino e ha visto che il nostro treno avrebbe potuto risparmiare gratis più di mezz'ora se avesse potuto viaggiare tra Milano e Torino sulla ferrovia ad alta velocità, che quando passi sull'autostrada e la vedi quasi sempre vuota ti fa venire un po' di tristezza.

Secondo te, grazie al tunnel si impiegheranno 4 ore invece di 7 per andare da Milano a Parigi e scusami ma questa proprio non l'ho capita. Se il tempo che si risparmia tra Torino e Chambéry è di tot minuti, da Milano a Parigi si risparmia sempre lo stesso tempo, no? Come hanno fatto i tuoi 76 minuti, che comunque non sono giusti, a diventare 3 ore?

Forse si potrà impiegare qualche decina di minuti in meno se in Francia faranno la nuova ferrovia tra Chambéry e Lione, ma guarda che non sarà ad alta velocità. Se speri che i Francesi facciano nuovi pezzi di alta velocità, devo darti una brutta notizia. La mia mamma ha letto sul giornalev che in Francia non hanno più soldi e fanno fatica a finire le ferrovie veloci che hanno già iniziato a costruire, figuriamoci quelle che stanno solo nel mondo dei sogni come la Chambéry-Lione.

Caro Presidente Monti, se ti sembra che io abbia ragione, correggi presto gli errori che hai fatto sul tuo sito. Se non ti ho spiegato bene, ti mando la mia mamma così ti può aiutare, come ha aiutato me per i calcoli più difficili tipo trasformare le ore in minuti. Se invece ho sbagliato io, fammelo sapere perché la mia mamma non è riuscita a capire dove abbiamo sbagliato.

Un caro saluto e buon lavoro,
tua X


Mi permetto di inserire qualche nota allo scritto della mia nipotina, per chi volesse verificare la veridicità delle sue considerazioni.
[settembre 2019: sono passati molti anni, la mia nipotina ormai è grande e alcuni link non funzionavano più; ora dovrebbero essere aggiornati. I calcoli restano validi e troppo difficili per molti, visto che sui minuti risparmiati grazie al tunnel continuano a essere diffuse notizie imprecise]
ii Orari autunno 2012. Si veda http://www.tgv-europe.it/it/orari simulando l'acquisto di un biglietto per vedere la durata effettiva del viaggio.

iii Se venisse realizzato il tunnel, la linea internazionale non passerebbe più per Oulx, Bardonecchia e Modane, si veda http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Linea_Torino-Lione_tratta_italiana_ed_internazionale.png

v http://fr.reuters.com/article/topNews/idFRPAE86A01U20120711?sp=true
La tratta ad alta velocità tra Chambéry e Lione viene rinviata a un'ipotetica "quarta fase" dei lavori della Torino-Lione, non ancora presa in considerazione dal punto di vista progettuale e i cui costi non sono ancora stati quantificati. Si veda
http://portail.documentation.developpement-durable.gouv.fr/documents/cgedd/008045-01_avis-delibere_ae.pdf
Nello stesso documento, il risparmio di tempo sulla tratta francese tra Chambéry e Lione in seguito alla realizzazione della prima fase dei lavori viene quantificato in circa 20 minuti (pag. 13, nota 37): la mia nipotina che parla di "qualche decina di minuti" è stata troppo ottimista.

giovedì 18 ottobre 2012

La "ruota dell'abbondanza e della solidarietà": lettera a un'amica


Cara X

mi hai recentemente proposto di partecipare a un meccanismo che si chiama ruota dell'abbondanza e della solidarietà e che dovrebbe permettere di incassare 80.000 euro dopo averne versati 10.000, moltiplicando quindi per 8 l'investimento iniziale. Spero che tu trovi il tempo di leggere quel che segue, come hai trovato il tempo di ascoltare le argomentazioni di chi ti ha convinta a “donare” 10.000 euro.

Quel che mi hai proposto è un sistema piramidale, malgrado abbiano cercato di farti credere che non sia così. La ruota promette dei guadagni risultanti dalla crescita “in progressione geometrica” del numero di persone aderenti: a ogni passaggio, il numero dei partecipanti cresce moltiplicando il numero precedente per una costante. Ti mostrerò che la ruota corrisponde a questa definizione, anche se per rendere la cosa meno evidente ti hanno parlato appunto di ruote e non di piramidi.

Questi sistemi sono proibiti dalle leggi di molti paesi non per limitare la libertà individuale o per fare gli interessi delle banche (come ti hanno raccontato per dare al tutto un attraente tocco di contestazione al “sistema”), ma perché sono delle truffe. Provo a spiegarti questo particolare sistema usandone una versione di qualche anno fa: il gioco dell'aereo, che ho scelto per motivi di semplificazione grafica e terminologica. Tieni presente che un modello funziona se riesce a descrivere la situazione e a fare delle previsioni corrette e che il modello da me proposto è perfettamente equivalente a quello della ruota.

Immaginiamo un aereo sul quale c'è un pilota (A), due copiloti (B1 e B2), quattro assistenti di volo (da C1 a C4) e otto passeggeri (da D1 a D8). Per diventare passeggeri occorre versare una quota prestabilita al pilota, che ne incassa quindi otto. A questo punto il pilota se ne va; ognuno dei due copiloti sale di grado e diventa pilota: è possibile quindi allestire un secondo aereo. Tutti vengono promossi al grado superiore: ogni assistente di volo si trasforma in copilota (due per aereo) e i passeggeri diventano assistenti, quattro per aereo. Per riempire i due aerei, si devono trovare quindi 16 passeggeri paganti.

Vediamo di rappresentare la situazione con un semplice schemino.

Prima fase, al momento del tuo ingresso (immaginiamo che tu sia D1, ti evidenzio in neretto):

Pilota:      A
Copiloti:   B1 B2
Assistenti: C1 C2 C3 C4
Passeggeri: D1 D2 D3 D4 D5 D6 D7 D8

Seconda fase: sei salita di grado, sei diventata assistente di volo e gli aerei si sono sdoppiati; voi assistenti dovete convincere otto passeggeri per aereo, due a testa. La situazione diventa questa:
Primo aereo
Pilota:     B1
Copiloti:   C1 C2
Assistenti: D1 D2 D3 D4
Passeggeri: E1 E2 E3 E4 E5 E6 E7 E8

Secondo aereo
Pilota:     B2
Copiloti:   C3 C4
Equipaggio: D5 D6 D7 D8
Passeggeri: E9 E10 E11 E12 E13 E14 E15 E16

Il numero totale di partecipanti presenti alla seconda fase è pari a 30. Ogni aereo infatti porta 15 persone. A questo punto, i due piloti se ne vanno coi soldi incassati, tutti salgono di grado e tu diventi copilota. Ogni aereo si sdoppia con lo stesso meccanismo descritto sopra e diventano quattro in tutto. Una volta trovati i nuovi passeggeri, 8 per ognuno dei 4 aerei, avremo un totale di 60 partecipanti. Con un ultimo sdoppiamento degli aerei, ti troverai finalmente pilota! Gli aerei sono diventati 8. Per riempire i posti dei passeggeri, si dovranno reclutare in questa fase 64 passeggeri. In questo momento i partecipanti sono in totale 120. Provo a riassumere il tutto con una tabella.

Fase
Aerei
Partecipanti
Vecchi
Nuovi
Incassano in
questa fase
Hanno incassato
in totale
Donanti che non hanno
ancora incassato
1
1
15
7
8
1
1
14 (*)
2
2
30
14
16
2
3
28 (*)
3
4
60
28
32
4
5
56
4
8
120
56
64
8
15
112

(*) se il primo aereo si è a sua volta sdoppiato da un altro; se non è così, nelle prime 2 fasi bisogna sottrarre rispettivamente 6 e 4

Il trucco di pensare agli aerei (o alle ruote) che si sdoppiano, focalizzandosi solo sul proprio aereo (o cerchio), permette di nascondere la realtà: a ogni fase si moltiplica per 2 il numero di partecipanti alla fase precedente, proprio come prevedono gli schemi piramidali!

La fase in cui tu incassi i soldi promessi è la 4. Affinché tu ci arrivi insieme a quelli che sono stati accolti contemporaneamente a te come passeggeri, occorre quindi reclutare in tutto 112 nuovi partecipanti. Proviamo a calcolare quanti nuovi partecipanti occorrono in totale affinché riescano a incassare anche quei 112 che hanno versato i soldi a voi, giusto per garantire anche a loro di realizzare il loro guadagno. Voi avete impiegato tre fasi (da 1 a 4) per incassare. Quelli che versano i soldi a voi, si troveranno a incassare dopo altre 3 fasi (da 4 a 7). Per vedere la situazione alla fase 7, basta continuare la tabella iniziata sopra.

Fase
Aerei
Partecipanti
Vecchi
Nuovi
Incassano in questa fase
Hanno incassato
in totale
Donanti che non hanno
ancora incassato
1
1
15
7
8
1
1
14 (*)
2
2
30
14
16
2
3
28 (*)
3
4
60
28
32
4
5
56
4
8
120
56
64
8
15
112
5
16
240
112
128
16
31
224
6
32
480
224
256
32
63
448
7
64
960
448
512
64
127
896

(*) se il primo aereo si è a sua volta sdoppiato da un altro; se non è così, nelle prime 2 fasi bisogna sottrarre rispettivamente 6 e 4

Per garantire il guadagno di chi ha pagato direttamente voi ex passeggeri della fase 1, saranno ben 896 le persone che avranno versato la loro quota fino a quel momento, senza incassare nulla. Quindi tu speri, o immagini, che si trovino quasi 900 persone disposte a versare 10.000 euro a testa, per consentire a chi ha versato i soldi a te e agli altri passeggeri saliti insieme a te di arrivare all'incasso promesso! In pratica, si sono completati solo due cicli (tu e i tuoi colleghi passeggeri avete incassato i soldi promessi, e li hanno incassati anche quelli che hanno versato i soldi a voi).

Ma come faranno quelle 896 persone a incassare a loro volta i soldi promessi? Ormai avrai capito la regola: bisogna moltiplicare il numero di persone per 14 (numero di posti nell'aereo, o nel cerchio, escludendo il pilota). 896 x 14 dà 12544 persone. Se anche considerassimo che qualche vecchio partecipante rientri nel gioco, il meccanismo fatalmente si ferma, prima o poi, per mancanza di persone disponibili.

Forse non ti avevano spiegato chiaramente che le persone che non saranno riuscite ad arrivare al centro del cerchio (o a diventare “piloti”) perderanno i loro soldi, o forse non ti avevano chiarito quante saranno. Come suggerisce il buonsenso, se il meccanismo continua per un po', per ogni persona che incassa i 70.000 euro promessi, ce ne sono 7 che perderanno i loro 10.000 euro.1 Se da qui in avanti chiamiamo truffati quelli che perdono i loro soldi e truffatori quelli che ne incassano (se non ti piacciono questi termini, ti prego di suggerirmene altri), abbiamo 7 truffati per ogni truffatore.

Avrai anche capito un'altra cosa che immagino non ti abbiano spiegato: non è detto che il tuo cerchio sia il primo che si forma qui in zona. Potresti essere entrata nel sistema quando il numero di persone disposte a crederci sta per raggiugere la saturazione. I primi 7, quelli che hanno dato inizio al primo cerchio, ci guadagneranno quasi di sicuro. Per gli altri, sarà sempre più difficile: più il meccanismo va avanti, più aumenteranno i truffati.

Quindi hai accettato di entrare in un meccanismo che si interromperà lasciando alle spalle dei truffatori (alcuni in buona fede, altri meno) e dei truffati (quelli che hanno creduto alla promessa di moltiplicare per 7 il loro investimento iniziale in modo indolore); il caso deciderà di quale dei due insiemi tu farai parte. O perderai 10.000 euro, oppure ne guadagnerai 70.000. Se tu incassi e il meccanismo continua, le persone che perderanno i loro soldi diventeranno sempre di più. Saranno forse quelle che hai convinto direttamente: amici, parenti, colleghi; oppure indirettamente: amici di amici, amici di parenti e così via. Persone che forse hanno dovuto prendere in prestito i soldi che perderanno. Non so cosa augurarmi per te, cara X.

Non tutti sono capaci di fare soldi fregando qualcuno. In questo meccanismo, quelli che incassano non sono pienamente coscienti di aver fatto soldi a spese di altri. Le tecniche di marketing e di vera e propria manipolazione mentale usate durante le riunioni servono a nascondere questa realtà. Il sistema funziona per un po' di tempo proprio perché nasconde le responsabilità individuali con il meccanismo dello sdoppiamento dei cerchi, allo scopo di non far rilevare l'esistenza dei truffati. Con un po' di fortuna, i truffati saranno degli sconosciuti, amici degli amici degli amici. Non saprai mai nulla di loro. Ma sarebbe questa la solidarietà di cui ti hanno parlato durante le riunioni?

Se i perdenti saranno quelli che hai convinto direttamente tu... beh, la cosa sarà piuttosto difficile da gestire.

Se sarai tu a perdere i soldi, oltre ai 10.000 euro perderai anche delle amicizie: pensa al rancore che nutriranno per te le persone che sei riuscita a convincere e al rancore che proverai per chi ti ha convinto o per chi ha interrotto il meccanismo.

Se invece incasserai i famosi 70.000 euro, sarai capace di convincerti che quei soldi non sono stati fregati a qualcuno? Sarai capace di non pensare che appartenevano a qualcuno che ha voluto credere, come te, alla magia di soldi che si creano senza che nessuno ci rimetta?

Non mi sarei mai presa la briga di scrivere questo papiro se non fossi sicura che si tratta di una cosa importante. Ovviamente ne farai quello che vuoi. Io non affronterò più l'argomento: se vuoi chiedermi chiarimenti, sai dove trovarmi. Le tue decisioni spettano a te e mi interessa solo che tu abbia le informazioni necessarie per poter decidere in piena consapevolezza.

Con affetto e amicizia,
Maria Gaetana


La scrittura di questa lettera è stata ispirata da:

La lettera è scritta da una donna a un'altra donna perché le donne sono la maggioranza delle vittime di questo tipo di truffa.



1  Se il sistema va avanti per un po', ci si avvicina effettivamente ad avere 7 truffati per ogni truffatore. Un matematico direbbe che, se il numero di fasi n tende a infinito, il rapporto tra il numero totale di truffati  (quelli che non hanno ancora incassato alla fase n, che sono 7·2n) e il numero totale di truffatori (quelli che alla fase n hanno incassato, che sono 2n -1) tende a 7.